L’Italia è tra i Paesi più belli del mondo. Ha alcuni angoli meravigliosi da scoprire e piccoli centri abbarbicati sulle montagne che sembrano pietre preziose incastonate in un presepe. A volte, però, alcune di queste perle preziose rischiano di andare incontro all’abbandono e alla distruzione. La vita frenetica ha spinto sempre più abitanti a trasferirsi nelle grandi città urbanizzate mettendo a rischio la sopravvivenza di piccoli borghi, soprattutto montani.
Ecco allora che molti comuni piccoli rischiano, piano piano, di sparire. Per contrastare questo trend sempre più incalzante, alcuni comuni hanno dato vita a una iniziativa che ha dell’incredibile:
acquistare alcune case al prezzo simbolico di 1 euro.
Si tratta ovviamente di case che necessitano di importanti interventi di ristrutturazione. Sono comunque immobili che risultano al catasto come agibili e con una buona struttura di base.
Una vera occasione, quindi, per tutti coloro che desiderano avere una prima casa, o magari una seconda casa, o addirittura una terza casa.
In effetti acquistare una casa a un prezzo irrisorio è un affare soltanto per il compratore. Non certo per il comune che lo mette in vendita. Ma siamo sicuri di questo?
In effetti non è esatto perché anche i comuni che hanno accettato di aderire a questa iniziativa vanno incontro a una serie di vantaggi a cui magari non si pensa. Ripopolare una zona significa riqualificarla e far girare un’economia locale (e non solo) molto importante. Inoltre, senza questa iniziativa, le case in vendita a 1 euro sarebbero sicuramente state abbattute.
Ci sono alcune regole che vanno rispettate da parte del compratore,
la più importante è quella di iniziare
la ristrutturazione dell’immobile entro breve tempo dall’acquisto
e spostare la residenza nel comune in questione.
Insomma, una iniziativa interessante che potrebbe trasformarsi in una rivoluzione di vita. Con i mezzi che si hanno oggi per lavorare ad esempio da remoto, sarebbe un’opportunità da non perdere o, quantomeno, da considerare. Particolarmente interessati all’iniziativa si sono dimostrati gli stranieri – in cima alla classifica inglesi, belgi e tedeschi – che hanno approfittato delle offerte per poter dire di possedere un angolo di paradiso italiano.